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A nessuno piace perdere
I giocatori abituali dimenticano a volte il bilancio complessivo tra vincite e perdite
A nessuno piace perdere, né al gioco né in generale nella vita. Ci sono persone che a fronte del rischio di perdere anche solo qualcosa preferiscono rinunciare a un ipotetico guadagno anche consistente, mentre altre sono facilmente allettate dalla possibilità di guadagnare qualcosa anche di fronte al rischio di perdere molto di più di quanto potrebbero guadagnare. I primi difficilmente giocheranno d’azzardo perché anche un rischio minimo toglie il piacere del gioco, mentre altri talora vengono attirati più dal rischio che dalla possibile vincita.
Quando si diventa giocatori abituali si tende a perdere di vista il bilancio complessivo tra vincite e perdite, a favore di una valutazione più immediata e recente di ciò che ho vinto e di ciò che ho perso e il risultato, in entrambi i casi è che continuo a giocare. Se ho perso perché devo rifarmi, se ho vinto perché l’ottimismo indotto dalla vincita mi suggerisce che potrei vincere ancora. Non ci sono segreti né soluzioni magiche per interrompere la catena mentale che sostiene gli impulsi a continuare il gioco. Ha radici profonde questa catena, è un meccanismo primitivo che ha contribuito a far diventare l’uomo quello che è oggi, bilanciando prudenza e curiosità, emozioni e ragionamento, desideri e sobrietà. Ma quando è sbilanciato per qualche ragione, allora diventa facile perdere il controllo sui comportamenti.
Non ci sono ricette magiche ma qualche strategia efficace esiste: stabilire prima e rispettare poi dei limiti sia di quantità di denaro giocabile che di tempo di gioco, così, sia che perda o che vinca, raggiunta la soglia stabilita smetto. Giocando online si possono stabilire solo limiti di denaro e non di tempo purtroppo, ma almeno in questo si può essere aiutati, mentre nel gioco fisico si deve entrare con denaro contato e mai con carte di credito o bancomat. Per quanto riguarda il tempo, ci possono aiutare i nostri telefonini, impostando dei segnali di allarme sonoro che scattano quando si è raggiunto il tempo limite.
Messa così, il gioco sembra diventato più un lavoro che un divertimento, ma se ci pensate bene anche giocare per ore senza pensare ad altro è un lavoro impegnativo che assorbe molte più energie di un lavoro normale. Quindi perché non provare??